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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,54
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originale
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[54] Iam Musae primae quattuor Iove altero, Thelxinoe, Aoede, Arche, Melete; secundae Iove tertio et Mnemosyne procreatae novem; tertiae Piero natae et Antiopa, quas Pieridas et Pierias solent poetae appellare, isdem nominibus et eodem numero, quo proxumae superiores. Cumque tu solem, quia solus esset, appellatum esse dicas, Soles ipsi quam multi a theologis proferuntur. Unus eorum Iove natus nepos Aetheris; alter Hyperione; tertius Volcano Nili filio, cuius urbem Aegyptii volunt esse eam, quae Heliopolis appellatur; quartus is, quem heroicis temporibus Acantho Rhodi peperisse dicitur, pater Ialysi, Camiri, Lindi, unde Rhodii; quintus, qui Colchis fertur Aeetam et Circam procreavisse.
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traduzione
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54. Venendo ora alle Muse distingueremo in primo luogo le quattro figlie del secondo Giove e di Telsinoe, Aede,
Arche, Melete; in secondo luogo le nove figlie dei terzo Giove e di Mnemosine; in terzo luogo, infine, le figlie di Piero
e di Antiopa che i poeti sogliono chiamare Pieridi e Pierie e che hanno gli stessi nomi e lo stesso numero delle
precedenti.
Bench? tu dica che il sole si chiamerebbe cos? perch? sarebbe il ? solo ? esistente, quanti soli sono citati dai
teologi! Un primo sole ? figlio di Giove e nipote dell'Etere, un secondo ? figlio di Iperione, un terzo ebbe come padre
Vulcano, figlio dei Nilo, e a lui gli Egiziani ascrivono la citt? detta Eliopoli; un quarto sole ? quello che nacque in Rodi
nei tempi eroici da Acanto, padre di Ialiso, Camiro e Lindo capostipiti dei popolo rodiese; un quinto ? quello che in
Colchide avrebbe dato i natali ad Eeta e a Circe.
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